sabato 25 maggio 2013

Genova saluta don Gallo con 'Bella ciao' e il pugno alzato

Essere andata oggi a Genova a salutare don Gallo è stato doloroso e al tempo stesso straordinario: Le parole di don Ciotti sono state come una spina nel cuore di una certa chiesa, nel corpo dolente di un paese che soffre, quelle di Moni Ovadia sono state le parole di un fratello, capace di raccontare la parte più grande di un uomo grandissimo. Genova, poi, rimane stupenda, una città diversa da tutte. E ogni volta tornare, per me, da quel 2001, ha un significato più grande...

Genova, 25 mag. (LaPresse) - Genova si ferma per celebrare il prete degli ultimi: don Andrea Gallo. Scomparso mercoledì all'età di 84 anni, il fondatore della comunità di San Benedetto al Porto ha ricevuto oggi a Genova nella Chiesa del Carmine l'ultimo saluto. E così, don Gallo è stato riportato proprio nel luogo dove tutto era cominciato: la chiesa da cui fu allontanato negli anni '70 e da cui partì la sua avventura a San Benedetto. Ad accompagnarlo nell'ultimo viaggio, gli amici di tutta una vita: quegli 'ultimi' di cui si è sempre voluto occupare e a cui non ha mai chiuso le porte della sua chiesa. Fra rulli di tamburi, 'Bella ciao', pugni alzati e bandiere dell'Anpi (don Gallo da giovane è stato partigiano), della pace, di Emergency e No Tav, la commozione per le strade di Genova è stata tanta ma sembrava più una festa, un arrivederci, che non un funerale. Sulla bara di don Gallo, applaudita lungamente sia all'arrivo in chiesa, portata in spalle, sia all'uscita, erano posati la bandiera della pace e due suoi indumenti distintivi: il cappello nero e la sciarpa rossa, che indossava sempre. Ad accompagnare il feretro, l'urlo 'Resistenza'...

da LaPresse