giovedì 20 novembre 2014

Eternit, Cassazione annulla sentenza di condanna: passati i termini di prescrizione
Il popolo di Casale Monferrato urla: Vergogna!

Sembrano non esserci parole, solo indignazione. L'attesa era tanta, dopo decenni di lotta, dopo le migliaia di morti. Il processo Eternit, quello che da più parti era stato definito il maxi-processo del secolo in tema di lavoro e salute, si è spento così, in Cassazione, dove la condanna a 18 anni del magnate svizzero Stephan Schmidheiny è stata annullata per avvenuta prescrizione. Ma com'è possibile che il diritto di un Paese democratico riconosca prescritto un reato che ancora oggi provoca morti, un reato in essere come non mai, visto a Casale Monferrato, la terra più colpita dalla tragedia, ogni anno si riscontrato 50 nuovi casi di mesotelioma?

La morte non si prescrive, il mesotelioma non è un fantasma. Ditelo a tutte le persone che non ci sono più, agli operai, ma anche coloro che con la fabbrica nulla avevano a che fare e la vita ce l'hanno rimessa. Ditelo a chi ha lottato e ha visto scomparire compagni, amici e familiari lunga la strada. Ditelo a chi vive con la paura di scoprire quel male dentro di sé. Il cancro non si prescrive, non scherziamo nemmeno. E come dice Bruno Pesce, il faro di questa lotta da anni, "la lotta è persa solo se si abbandona". Quindi è proprio ora il momento di stare più vicini a questa battaglia, di continuarla, di non lasciare che la tragedia scorra. Non è silenziosa, grida mai così forte.