mercoledì 9 novembre 2011

Eternit: 18 milioni per il silenzio di Casale?

Un articolo di Fabrizio Laddago, dal sito di RadioGold

‘L’offerta del diavolo’, è stata ribattezzata così la trattativa segreta che Stephan Schmidheiny avrebbe avviato con l’amministrazione di Casale Monferrato. L’ex proprietario dello stabilimento dell’amianto spera, con una cifra tra i 18 e i 20 milioni di euro, che la città monferrina ritiri la costituzione di parte civile dal caso Eternit. La notizia ha scosso sindacati e associazione familiari vittime dell’amianto. Troppi interrogativi si affollano nei pensieri dei cittadini a cominciare dalle motivazioni del silenzio del Comune rispetto alla presunta trattativa. Il sindaco di Casale, Giorgio Demezzi, in un comunicato, ha spiegato come 'non ci sia nessuna trattativa in corso che veda coinvolta direttamente ed in prima persona l’Amministrazione comunale' e ha garantito la volontà di informare cittadini e consiglio comunale su temi così cruciali.
Dichiarazioni che però destano perplessità nel centrosinistra come confermato da Fabio Lavagno e Monica Cerutti di Sinistra Ecologia e Libertà: 'ci appaiono quanto meno poco decise le parole di Giorgio Demezzi, Sindaco della città che è stata sede dello stabilimento Eternit, che in un dichiarazione definisce la vicenda come “un’offerta preliminare su cui non è stata presa alcuna decisione”. Sono parole - proseguono i due esponenti di Sel - che appaiono fuori luogo per il Sindaco della città martire per l’enorme numero di vittime da mesotelioma, da cui le battaglie sindacali che hanno portato sino al processo di oggi sono partite e in cui da oltre vent’anni vi è una politica continua e capillare di bonifiche dei siti contaminati da amianto tale da generare su questa materia una sensibilità difficilmente riscontrabile altrove.'
Anche i cittadini e chi lotta continuamente contro l'amianto sono preoccupati e temono che l'offerta possa allettare: 'non si possono mettere i soldi davanti a tutto. Il denaro è importante soprattutto se non si ha, ma la giustizia non può cedere al profumo dei soldi - ha spiegato Bruno Pesce dell'Associazione Familiari Vittime dell'Amianto'. La città, insomma, spera che Casale continui a essere un esempio per il mondo nella lotta all’amianto e intanto le polemiche infuriano così come i dubbi.

lunedì 7 novembre 2011

Amianto. La polvere sottile
Appuntamento a Montichiari, l'11.11.2011


Nell’imminenza dell’inizio dei conferimenti presso la discarica di amianto Ecoeternit, sita in via Dritta a Montichiari, l’Associazione Comitato SOS Terra di Montichiari e il gruppo Presentarsì di Castiglione delle Stiviere propongono alla cittadinanza una serata informativa e di dibattito sullo scottante tema dell’amianto.
Fulcro della serata sarà la proiezione del film “Polvere, il grande processo dell’amianto” diretto da Niccolò Bruna e Andrea Prandstraller. Quest'ultimo sarà presente alla proiezione.

Seguiranno gli interventi di:
Gianluigi Rosa Presidente dell’Associazione Comitato SOS Terra Montichiari,
Ilaria Leccardi Giornalista,
Diego Quirino Presidente dell’Associazione “ Voci della Memoria “ di Casale Monferrato,
Luca Martini e Luca Cremonesi Associazione PresentARTsi.
Chiuderà la serata una breve recensione del libro “Ternitti” di Mario Desiati

lunedì 3 ottobre 2011

Alessandria rivuole il suo teatro. Una fiaccolata invade la vie del centro cittadino per chiedere giustizia e trasparenza

Una grande serata di lotta, alla ricerca della giustizia. Domenica 2 ottobre 2011, la città di Alessandria ha manifestato per chiedere indietro il suo teatro, sottratto da oltre un anno, divorato dall'amianto. Muto, silenzioso, ormai da troppo tempo.

La cronaca dal sito di Radiogold

“Ci hanno tolto il teatro, riprendiamoci la città”, “Teatro, giustizia, verità”, “Mancuso, Repetto, e Fabbio a casa”. Sono questi alcuni degli slogan che hanno accompagnato la fiaccolata di ieri sera per le vie del centro di Alessandria, un anno dopo la chiusura del Teatro Comunale per la dispersione di polveri di amianto. Circa 500 persone hanno partecipato all’iniziativa del Comitato Ridatecilteatro, nato per chiedere la riapertura del teatro e la tutela dei lavoratori. I membri del comitato, insieme a politici, lavoratori ed ex lavoratori del teatro e semplici cittadini si sono ritrovati davanti al Teatro Comunale e hanno attraversato la città fin sotto il Comune, in piazza della Libertà per ribadire la loro preoccupazione per il futuro culturale di Alessandria, una città da un anno senza teatro e soprattutto per chiedere trasparenza sul percorso di bonifica che prenderà il via. Durante il corteo ci sono stati molti interventi.

Piera Rosi, portavoce del Comitato, in apertura, ha spiegatole ragioni della fiaccolata: le ultime dichiarazioni del sindaco Piercarlo Fabbio secondo cui la dispersione dell’amianto in teatro sarebbe oggi meno grave tanto da arrivare entro cinque mesi alla riapertura non convincono i membri del Comitato. Assurda, poi, a loro avviso la decisione di affidare i lavori di bonifica alla stessa ditta che provocò i danni un anno fa, la Switch 1988. Restano dubbi anche sulla assunzione, attraverso l’Aspal, dei nove lavoratori del teatro i cui contratti sono scaduti, come ha ricordato un altro membro del Comitato, Matteo Bottino. Tra gli interventi anche quello del portavoce dell’associazione casale Voci della Memoria, che si batte contro l’amianto. Il portavoce dell’associazione, Luca Cavallero, ha invitato gli alessandrini a non mollare e a sollecitare le istituzioni a fare chiarezza sulla vicenda ‘teatro’. Giunti sono il Comune. i ragazzi del Laboratorio Sociale di via Piave che aprivano il corteo hanno bollato Palazzo Rosso come ‘area da bonificare’ con un manifesto appeso sul portone comunale. A prendere la parola in chiusura è stata Margherita Bassini, altro membro del Comitato, la quale ha riportato la descrizione del Teatro Regionale Alessandrino, così come si legge sul sito del Tra: “La Fondazione Teatro Regionale Alessandrino è un grande progetto di produzione culturale, un sistema di teatri, una nuova stagione per il territorio alessandrino, nata dall' esperienza della gestione passata dell' A.T.A. Srl. Il Teatro Regionale Alessandrino (T.R.A.) ha finalità artistiche, culturali e sociali con specifico riferimento al teatro nelle sue espressioni tradizionali, di ricerca e interdisciplinari, con particolare attenzione alla drammaturgia contemporanea e al rinnovamento della scrittura scenica e dei linguaggi artistici”
“Belle parole -ha commentato la Bassini - che però purtroppo negli ultimi mesi sono rimaste tali”.

Il Comitato Ridatecilteatro dopo questa riuscita fiaccolata continuerà la sua attività, con le assemblee settimanali aperte a tutti e nuove iniziative in cantiere. Per saperne di più potete visitare il sito ridatecilteatro

venerdì 12 agosto 2011

In manette 'El Compayito', capo narcos messicano del cartello ''La Mano con Ojos'.
600 omicidi sulle spalle

dal sito di La Presse

Toluca (Messico), 12 ago. (LaPresse/AP) - La polizia messicana ha arrestato Oscar Osvaldo Garcia Montoya, detto 'El Compayito', leader della banda 'La Mano con Ojos' (La mano con gli occhi), il quale ha confessato di aver ordinato o di aver partecipato a oltre 600 omicidi. Come spiega il procuratore generale dello stato del Messico, Alfredo Castillo, l'uomo è stato arrestato in un raid notturno in una casa nella periferia di Città del Messico. Il gruppo di cui Garcia Montoya è leader è uno dei principali protagonisti della guerra della droga nel nord del Paese e nell'area della capitale, dove combatte per il controllo della vendita di stupefacenti. L'organizzazione è conosciuta per l'estrema violenza con cui conduce le sue azioni, tra cui anche la pratica della decapitazione. Molte delle vittime sono narcotrafficanti e rivali.

Secondo quanto riferisce il procuratore, Garcia Montoya è un disertore dei marine messicani che in passato ha lavorato come guardia del corpo di alcuni esponenti di spicco dei cartelli della droga, tra cui Edgar Valdez, detto 'La Barbie', omicida del cartello Beltran Leyva arrestato nel 2010. Dopo la cattura di Valdez e la morte di altri leader del cartello, Garcia ne è uscito e ha formato il suo gruppo. "Nelle prime dichiarazioni che abbiamo raccolto - spiega Castillo - 'El Compayito' e la sua gang hanno riconosciuto di aver partecipato personalmente a 300 omicidi e di averne ordinati altri 300".

Sfilando davanti ai giornalisti, tenuto da due agenti di polizia mascherati, ieri Garcia si è mostrato con uno sguardo freddo. Castillo ha anche aggiunto che l'uomo è stato addestrato in passato dall'unità delle forze speciali del Guatemala dei 'Kaibiles', conosciuti per aver condotto diversi massacri durante la guerra civile nel Paese centroamericano, terminata negli anni '90. Sembra infatti che alcuni membri di quella unità siano poi stati ingaggiati dai cartelli della droga messicani.

lunedì 8 agosto 2011

Guatemala, la giustizia batte il secondo colpo

Le condanne a 6060 anni agli autori della strage di Dos Erres. Era l'unità dell'esercito chiamata Kaibiles. Per non dimenticare.

http://lepersoneeladignita.corriere.it/2011/08/08/guatemala-la-giustizia-batte-il-secondo-colpo/

martedì 12 luglio 2011

Amianto ad Alessandria, botta e risposta tra il sindaco Fabbio e il comitato 'Ridateci il Teatro'

Così Tatiana Gagliano sul sito di RadioGold ha seguito gli ultimi sviluppi della vicenda del Teatro comunale di Alessandria, chiuso da 9 mesi per il ritrovamento di amianto. Ieri sera il comitato Ridateci il Teatro, che da mesi si batte per garantire un futuro all'istituzione alessandrina, ha tenuto una conferenza stampa all'esterno della struttura per esprimere la propria posizione e avanzare le proprie rivendicazioni alla luce degli ultimi sviluppi.

La polvere all’interno del Teatro Regionale Alessandrino ormai non è più solo quella di amianto. Dallo scorso ottobre nessun cittadino è più entrato nelle sale della struttura, fino a 9 mesi fa anima culturale della città di Alessandria. Le saracinesche continuano ad essere inesorabilmente abbassate e le porte sigillate. Il silenzio assordante che accompagna la vicenda del Teatro Regionale Alessandrino è stato di nuovo interrotto dalla voce del comitato “Ridateci il Teatro”. Dopo la notizia della chiusura delle indagini da parte della Procura e quindi la formulazione dei capi d’accusa per i quattro membri del consiglio d’amministrazione del Tra e tre dirigenti della Switch 1988, il comitato vuole avere delle risposte chiare.

Tante le domande rivolte soprattutto al primo cittadino di Alessandria, Piercarlo Fabbio, ma non solo. “Vogliamo innanzitutto – ha sottolineato ieri Margherita Bassini del comitato “Ridateci il Teatro”- che i dirigenti della Fondazione inquisiti rassegnino le loro dimissioni. Il sindaco Fabbio, prima della chiusura delle indagini, aveva confermato la sua fiducia alla Presidente Mancuso. Ma ora?”. Per Elvira Mancuso la Procura dovrebbe infatti chiedere il rinvio a giudizio per il reato di abuso d’ufficio, contestato anche al consigliere del Tra e rappresentante in consiglio di amministrazione di Amag, Lorenzo Repetto, Paola Bonzano, assessore alla cultura di Valenza, e Gianni Cazzulo, presidente del collegio dei revisori dei conti. Ma le responsabilità della Presidente, in base a quanto emerso dalle indagini della Procura, sarebbero inoltre aggravate dal non aver vigilato sulla sospensione delle attività durante le operazioni di rimozione dell’amianto in teatro.

Arriva indirettamente, tramite i nostri microfoni, la risposta del sindaco di Alessandria Piercarlo Fabbio. “Io scelsi una Presidente perché fosse un’operatrice culturale di buon livello. – ha replicato il primo cittadino - Scelsi un operatore, Franco Ferrari, perché fosse un operatore amministrativo di gran livello. Purtroppo le procedure amministrative non sono state rispettate. Mi pare, invece, che la proposta culturale del teatro sia di buon livello”. Dopo la stoccata all’ex direttore Ferrari e il positivo giudizio sull'operato della Presidente, il sindaco di Alessandria, Piercarlo Fabbio, ha rinviato al mittente un altro dei quesiti posti dal comitato. “Vogliamo sapere – aveva chiesto ancora ieri Margherita Bassini - se i soci della Fondazione Tra si costituiranno parte civile nell’eventuale processo contro i sette indagati”. Quesito, per il sindaco, rivolto al soggetto sbagliato. “Se ci sarà necessità - ha precisato Fabbio – lo faremo. Questa domanda va fatta in ogni caso all’avvocatura comunale. Non mi pare comunque che nessuno sia già stato rinviato a giudizio. Questo non è un aspetto che ci aiuta a risolvere i problemi. In questo modo possiamo solo individuare delle responsabilità, cosa che non spetta a noi ma alla Magistratura. Questo è un giustizialismo di basso livello”.

Il problema, quindi, è la bonifica e la riapertura del teatro. “A distanza di mesi – ha spiegato ieri Margherita Bassini del Comitato “Ridateci il Teatro” – non sappiamo ancora nulla sui lavori di bonifica. L’idea ventilata dall’assessore al bilancio di Alessandria, Luciano Vandone, di riaffidare i lavori alla Switch 1988 è assurda, anche se fosse a titolo risarcitorio”. Per la Procura di Alessandria, in effetti, tre dirigenti della Switch 1988 sarebbero colpevoli di “mancata adozione di provvedimenti idonei alla non diffusione delle fibre di amianto”. L’accusa da parte della Magistratura non sembra aver fatto cambiare idea al sindaco di Alessandria. “Innanzitutto – ha voluto precisare Piercarlo Fabbio – noi non “riaffidiamo nulla”. La ditta si è dichiarata disponibile a restituire i locali così come li aveva trovati. Una disponibilità che ci farà risparmiare due milioni di euro. Non si tratta di un affidamento dei lavori da parte dell’Amministrazione. Il Comune non sta scegliendo nessun soggetto,chiede solo di riavere il teatro nelle stesse condizioni in cui lo aveva affidato alla Switch”.

Tra le molte domande poste dal comitato “Ridateci il Teatro”, rimane ancora una volta quella del futuro dei nove lavoratori a tempo determinato con contratto, ancora una volta, in scadenza. “I lavoratori sono di nuovo a rischio. – ha ricordato Mauro Buzzi della Cgil – Il contratto scadrà il 31 luglio. Noi chiediamo, così come aveva scritto il sindaco di Alessandria al Prefetto che ci sia il rinnovo per tutta la prossima stagione”. Una promessa che dovrebbe essere mantenuta, se pur con qualche differenza rispetto a quanto dichiarato dallo stesso Piercarlo Fabbio in una conferenza stampa alcuni mesi fa. “A questi lavoratori potrebbe essere trovata una collocazione diversa. – ha spiegato il sindaco - La Giunta ha relazionato mercoledì su questa questione e una soluzione potrebbe essere stata trovata. Non c’è stata ancora nessuna delibera, quindi non ne parlo, ma mi sento di dare speranza a tutti”. Posto di lavoro forse confermato, ma sembrerebbe lontano dalle luci del palcoscenico del Tra. “I contratti – ha concluso il sindaco Fabbio – verranno rinnovati fino a giugno/luglio 2012, così come avevo già dichiarato. I lavoratori potrebbero però essere impiegati anche fuori dal teatro. Questo non è importante. Se uno và a lavorare in via Savona, piuttosto che da un’altra parte, l’importante è che vada a lavorare. La cosa fondamentale è garantire i posti di lavoro”.

venerdì 8 luglio 2011

Amianto alla caserma Valfrè di Alessandria: “E' il caso di ospitarci i centauri?”

Ad Alessandria l'amianto fa paura non solo al teatro comunale. In questo articolo di Ettore Grassano, da AlessandriaNews, si affronta la situazione alla caserma Valfrè, in pieno centro cittadino.

“Ma davvero, con tutto quell’amianto in precarie condizioni, è il caso di continuare ad organizzare manifestazioni alla Valfrè? A cominciare dai centauri, che un po’ di polvere la solleveranno pure, no?”. Matteo Bottino vive in uno dei palazzi che circondano l’ex caserma, nel cuore di Alessandria, e da mesi si sta battendo, insieme ad una trentina di altri abitanti del quartiere, perché sia fatta un po’ di chiarezza sulla situazione, e sugli eventuali rischi per chi vive (e respira) in zona. Il timore del gruppo di cittadini è legato alla probabile presenza all’interno della Valfrè di materiale in eternit, in particolare nell’area delle ex scuderie, dove le tegole si stanno sfaldando.

“Corso Cento Cannoni e vie limitrofe non sono proprio disabitate, e nei pressi c’è anche un importante plesso scolastico, pieno di bambini per 9 mesi all’anno. Possibile che si prenda la questione sottogamba?”. Bottino in realtà non mette in discussione l’impegno e la disponibilità degli addetti ai lavori dell’Ufficio Ambiente del Comune, ma ha parecchio da ridire sulla tempistica di verifica e intervento. “La vicenda – precisa – si trascina praticamente da un anno. Ora finalmente ci hanno comunicato che sarebbe in arrivo in questi giorni la tanto attesa relazione Arpa, in base alla quale pare (ribadisco pare: non abbiamo ancora avuto accesso agli atti) si stabilisca che una bonifica deve essere effettuata entro un anno, forse due. Ma bonifica totale o incapsulamento? Vedremo, speriamo ce lo dicano presto…”.

Il problema però, secondo Bottino e gli altri residenti, è che fare nel frattempo. Ha senso continuare ad utilizzare la struttura per iniziative di intrattenimento che tra l’altro attirano alla Valfrè migliaia di persone, assolutamente ignare della situazione? E il prossimo week end, in particolare, ha senso utilizzare ugualmente la struttura come punto di riferimento per la festa dei Centauri? “Nessuno mi sta offrendo risposte – spiega Bottino – e men che meno nessuno si prende responsabilità. Sto facendo la trottola tra Comune, Vigili, Asl e Arpa. Alla fine qualcuno dovrà pure farsi carico delle decisioni degli enti, o almeno così spero”. La situazione proprietaria della Valfrè, di proprietà del Demanio e in gestione al Comune, certamente nei mesi scorsi non ha aiutato ad accelerare la soluzione del problema. Vedremo se dopo il recente decisivo intervento dell’on. Maurizio Grassano per l’acquizione gratuita dell’immobile da parte di Palazzo Rosso, qualcosa cambierà nelle prossime settimane o mesi. Intanto i residenti attendono risposte concrete. Fiduciosi ma agguerriti.