domenica 10 aprile 2011

Se a teatro piove amianto

La mia città, Alessandria, e una vicenda dolorosa che riguarda la salute, la cultura, i lavoratori, la bassa battaglia politica, la dignità di una popolazione, raccontata dall'amico Mauro Ravarino.

Una nube, tanta polvere e quattromila persone in platea. È amianto. Lo scoprirà l’Asl e farà chiudere a tempo indeterminato il teatro di Alessandria. Le fibre si sono diffuse nella sala grande dopo una “bonifica” dell’impianto di riscaldamento. La decisione dell’intervento, assegnato senza gara d’appalto, fu presa in un cda contestato (forse senza numero legale), ora indagato insieme ai vertici della ditta esecutrice (la Switch 1988). In mezzo, un intreccio da spy story con verbali che scompaiono e riappaiono oscurati e uno scontro durissimo tra maggioranza di centrodestra e opposizione.


La polvere spuntava dappertutto. Sui braccioli delle sedie, dietro le quinte e vicino al sipario. E poi c’era quella strana nebbiolina bianca, poco rassicurante. Più in là era collocato il cantiere, affidato dalla fondazione Teatro Regionale Alessandrino (abbreviata in Tra) alla Switch 1988, per la bonifica dell’impianto di riscaldamento. Quello con l’amianto (mappa di platea e interrato).

«I responsabili ci dicevano di stare tranquilli che erano solo calcinacci. Niente di grave», raccontano i tecnici del teatro di Alessandria. «Niente fibre pericolose». Ma qualcosa nei lavori, probabilmente, era andato storto: «E non ce lo dicevano». Mancava poco alla rassegna Precipitevolissimevolmente, meno di un giorno. Dal 23 al 26 settembre dello scorso anno, sarebbero saliti sul palco Lella Costa, Paolo Rossi, Yo Yo Mundi, Erri De Luca e Gianmaria Testa. E quattromila persone si sarebbero sedute in platea. Nonostante gli allarmi, il teatro (prima la Sala grande con 1200 posti, poi le altre due: Ferrero e Zandrino) verrà chiuso precauzionalmente dall’Asl solo il 2 ottobre. Nel pomeriggio agli orchestrali del concorso Pittaluga, impegnati nelle prove, era capitata una disavventura: la polvere era piovuta dal soffitto sulle giacche e sulle teste dei musicisti, trasferiti di gran lena in duomo. Una «nube d’amianto», scopriranno qualche giorno dopo le analisi della Asl: un livello di 16,3 fibre/litro di amianto nei luoghi maggiormente frequentati del teatro (nel precedente sondaggio quantitativo era risultato un tasso di fibre di polvere del 66,7% sul totale, rispetto al 20% consentito). [Continua]

di Mauro Ravarino da Linkiesta, 8 aprile 2011

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