Un articolo di Fabrizio Laddago, dal sito di RadioGold
‘L’offerta del diavolo’, è stata ribattezzata così la trattativa segreta che Stephan Schmidheiny avrebbe avviato con l’amministrazione di Casale Monferrato. L’ex proprietario dello stabilimento dell’amianto spera, con una cifra tra i 18 e i 20 milioni di euro, che la città monferrina ritiri la costituzione di parte civile dal caso Eternit. La notizia ha scosso sindacati e associazione familiari vittime dell’amianto. Troppi interrogativi si affollano nei pensieri dei cittadini a cominciare dalle motivazioni del silenzio del Comune rispetto alla presunta trattativa. Il sindaco di Casale, Giorgio Demezzi, in un comunicato, ha spiegato come 'non ci sia nessuna trattativa in corso che veda coinvolta direttamente ed in prima persona l’Amministrazione comunale' e ha garantito la volontà di informare cittadini e consiglio comunale su temi così cruciali.
Dichiarazioni che però destano perplessità nel centrosinistra come confermato da Fabio Lavagno e Monica Cerutti di Sinistra Ecologia e Libertà: 'ci appaiono quanto meno poco decise le parole di Giorgio Demezzi, Sindaco della città che è stata sede dello stabilimento Eternit, che in un dichiarazione definisce la vicenda come “un’offerta preliminare su cui non è stata presa alcuna decisione”. Sono parole - proseguono i due esponenti di Sel - che appaiono fuori luogo per il Sindaco della città martire per l’enorme numero di vittime da mesotelioma, da cui le battaglie sindacali che hanno portato sino al processo di oggi sono partite e in cui da oltre vent’anni vi è una politica continua e capillare di bonifiche dei siti contaminati da amianto tale da generare su questa materia una sensibilità difficilmente riscontrabile altrove.'
Anche i cittadini e chi lotta continuamente contro l'amianto sono preoccupati e temono che l'offerta possa allettare: 'non si possono mettere i soldi davanti a tutto. Il denaro è importante soprattutto se non si ha, ma la giustizia non può cedere al profumo dei soldi - ha spiegato Bruno Pesce dell'Associazione Familiari Vittime dell'Amianto'. La città, insomma, spera che Casale continui a essere un esempio per il mondo nella lotta all’amianto e intanto le polemiche infuriano così come i dubbi.
mercoledì 9 novembre 2011
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