martedì 4 giugno 2013

Eternit, la strage continua: processo Torino esempio per mondo

Torino 4 giu. (LaPresse) - Quella dell'amianto è una strage silenziosa. Una strage che ha trovato voce nella lotta e nella costanza delle famiglie e degli ex operai della fabbrica della morte, quella Eternit che a Casale Monferrato sorgeva a pochi passi dal Po. Ma il disastro è tutt'altro che solo italiano, planetario si può dire. La penisola, per una volta, vanta il primato di essere avanti rispetto al resto del mondo in quanto a procedimenti giudiziari. Ci sono Paesi che lottano per riuscire a portare in tribunale i responsabili della strage, altri che si battono per far sì che l'amianto non venga più lavorato, ben consapevoli della sua pericolosità. Altri ancora che muovono i primi passi anche solo per sensibilizzare gli operai e la cittadinanza, luoghi dove si fa fatica a mangiare e una copertura in Eternit può diventare salvezza in un giorno di pioggia. In India l'amianto si lavora senza clamori, in America latina è vietato solo in Argentina, Uruguay, Cile, Honduras e alcuni Stati del Brasile. Si estrae ancora in grandissime quantità, e non senza danni, in Russia e Canada.

A testimoniare l'importanza globale del processo che si è tenuto ieri a Torino c'erano delegazioni da tutta Europa, ma anche avvocati e giornalisti, che hanno seguito da vicino lo svolgersi del processo.

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