lunedì 4 maggio 2009

Chiedono permesso per il lutto nazionale
Licenziati 120 lavoratori a Canistro

Hanno chiesto al datore di lavoro di fermare per un’ora la produzione in occasione dei funerali di Stato e del lutto nazionale per le vittime del terremoto in Abruzzo e per questo sono stati licenziati. È successo ai 120 lavoratori della Santa Croce di Canistro, azienda delle acque che ha sede a pochi chilometri di distanza dall’epicentro del terremoto che ha sconvolto l’Abruzzo lo scorso 6 aprile.

A darne notizia è la Flai Cgil: “La loro richiesta dettata dal buonsenso e dalla volontà di aderire al lutto che li aveva coinvolti così da vicino – spiega la sigla di categoria – ha scatenato le ire del datore di lavoro, che non ha dato il suo permesso alla fermata delle produzioni. I lavoratori hanno deciso allora di abbandonare la fabbrica e di rendere ugualmente omaggio alle vittime del terremoto. A pochi giorni di distanza, però, il datore di lavoro ha fatto pervenire loro tramite un telegramma la notifica di licenziamento. Non pago ha poi sporto denuncia nei confronti del segretario generale della Flai Cgil dell’Aquila, Luigi Fiammata, con l’accusa di associazione a delinquere.

“Non vi è mai fine all’orrore – ha dichiarato il segretario generale della Flai Cgil Stefania Crogi -, è un fatto di tale gravità, purtroppo, si commenta da solo. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai lavoratori licenziati e a Luigi Fiammata, garantendo loro il sostegno legale necessario alla soluzione di questa triste vicenda. Invitiamo inoltre tutte le istituzioni nazionali e abruzzesi – ha concluso Crogi – ad adoperarsi contro un datore di lavoro che anziché puntare alla ricostruzione del tessuto sociale ed economico di un territorio messo così a dura prova dal terremoto ha pensato fosse lecito licenziare chi aveva semplicemente chiesto che fosse rispettato il lutto”.

da Marco Bazzoni, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

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