Torino, 2 set. (LaPresse) - Una giovane mamma siede sull'autobus col bambino in braccio, accanto a un anziano. Arriva la sua fermata. Chiede all'uomo di alzarsi, perché non riesce a passare col bimbo. Si rivolge al figlio, in arabo, spiegandogli che devono scendere. L'anziano capisce che sono stranieri, non si vuole spostare, urla: "Voi non sapete fare altro che bambini". E' una delle tante storie di ordinario razzismo quotidiano che è facile osservare nelle città italiane. Storie minori, che difficilmente trovano spazio nelle cronache, ma che vale la pena di raccontare, perché forse il sempre più diffuso orgoglio di essere italiani dovrebbe farci i conti: perché resti un'espressione di sano patriottismo, piuttosto che di strisciante sciovinismo.
...
l'articolo completo lo trovate su LaPresse
martedì 4 settembre 2012
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento